A
Attualità

Attualità, 8/1996

Vita consecrata: conferma e consolazione

L. Prezzi
Rafforzare il legame con la chiesa e lo specifico carismatico: l'indirizzo del documento finale del sinodo conferma i tratti consueti della vita consacrata: voti, regola, vita comune. Meno sottolineate le nuove sperimentazioni. La consolazione del papa: la vostra storia non è finita.

Osservazioni sul monachesimo

I. Gargano
Vita consecrata: dalle propositiones alla post-sinodale

Giubileo: il grande cantiere

L. Accattoli
Il cantiere del grande giubileo è attivato in tutti i settori principali. Tentiamo di darne una mappa descrittiva e documentale il più possibile completa: dalla composizione delle commissioni e dei comitati alle prime bozze di lavoro. La nostra ricognizione (che si basa anche su fonti inedite) configura un progetto grandioso, forse esagerato, tale comunque da impegnare gran parte delle strutture e delle energie ecclesiali lungo il prossimo quinquennio e degno dunque della massima attenzione. Il 15-16 febbraio si è tenuto in vaticano il Primo incontro internazionale del Comitato centrale del grande giubileo dell'anno duemila con i rappresentanti delle chiese locali. Erano presenti 107 rappresentanti di episcopati nazionali e di chiese di rito orientale. A esso partecipavano anche sei delegati fraterni (Patriarcato di Costantinopoli, Comunione anglicana, Federazione luterana mondiale, Alleanza riformata mondiale, Consiglio metodista mondiale, CEC). Per l'Italia c'era il vescovo Angelo Comastri. In quell'occasione veniva pubblicato un numero speciale della rivista Tertium millennium, organo del comitato. Questa pubblicazione, la relazione d'apertura dell'arcivescovo Sergio Sebastiani segretario del Comitato centrale (inedita), l'elenco provvisorio dei membri delle commissioni e dei comitati (inedito) sono le nostre fonti principali.

Giubileo: a definire un pontificato

G. Brunelli
Tutto si concentra e converge, oramai, sul giubileo. Il "Grande giubileo dell'anno duemila" è l'ultima parola del pontificato, perché ne è la prima. Essa definisce e interpreta il pontificato, ne è, per lettura interna dello stesso Giovanni Paolo II, "la sua chiave ermeneutica" (Tertio millennio adveniente, n. 23). Ma con essa il papa intendere anche riassumere e rileggere l'intera vicenda conciliare e post-conciliare della chiesa cattolica (TMA, 18). La prima enciclica Redemptor hominis (1979) ne parla esplicitamente fin dall'inizio (cf. n. 1) e implicitamente in più luoghi successivi (cf. nn. 2 e 7). La terza, Dominum et vivificantem (1986), rende il riferimento programmatico: "Allo Spirito Santo si volgono il pensiero e il cuore della chiesa in questa fine del ventesimo secolo e nella prospettiva del terzo millennio della venuta di Gesù Cristo nel mondo, mentre guardiamo verso il grande giubileo con cui la chiesa celebrerà l'evento". "Questo evento significa per noi cristiani, secondo l'apostolo, la "pienezza del tempo", perché in esso la storia dell'uomo è stata completamente penetrata dalla misura di Dio stesso: una trascendente presenza dell'oggi eterno. "Colui che è, che era e che viene"". (n. 49). Il papa ha sviluppato, lungo l'itinerario del suo pontificato, la comprensione di essere come giunto a un punto unico della storia della chiesa, sino a definire il tempo presente della chiesa (dal concilio al terzo millennio) "nuovo avvento della chiesa" (RH 7).

Italia - neocatecumenali: le norme e l’implicito

M. M.
Dopo Torino e Firenze (cf. Regno-att. 12,1995,337; 14,1995,401 e Regno-doc. 3,1996,121), anche la diocesi di Foligno (mons. A. Bertoldo) e l'arcidiocesi di Palermo (card. S. Pappalardo) hanno diffuso alcune puntualizzazioni sulla vita di movimenti e associazioni, con particolare riguardo al Cammino neocatecumenale.1 La Nota di Palermo scaturisce da "un "fraterno incontro" tra i sacerdoti nelle cui parrocchie opera il Cammino neocatecumenale". Entrambi prendono le mosse dall'apprezzamento per l'attività evangelizzatrice svolta dal Cammino nelle diocesi. Nel formulare, poi, alcune indicazioni sullo svolgimento delle attività del Cammino e sui rapporti di comunione da tenersi con la diocesi e le parrocchie i due testi lasciano vedere sullo sfondo le difficoltà più comuni di raccordo pastorale, che sono all'origine di un disagio lamentato da più parti (cf. anche in questo numero, a p. 000). Emergono tra i testi alcune convergenze.

Palermo: Pappalardo e il successore

G. B.
Salvatore De Giorgi è il nuovo arcivescovo di Palermo e un futuro cardinale. L'annuncio è stato dato il 4 aprile, giovedì santo. Prenderà possesso della diocesi il 19 maggio; fino ad allora rimarrà assistente generale dell'Azione cattolica italiana. Si pone fine così all'attesa delle chiese siciliane e dei 21 vescovi dell'isola (tutti siciliani, 8 dei quali nominati durante la presenza di Pappalardo a Palermo, 4 suoi diretti collaboratori), particolarmente dopo il convegno ecclesiale nazionale, conclusione naturale e dovuta al lungo impegno del cardinale.

ACLI: confermare la propria storia

G. B.
Si è svolto a Napoli, dal 28 al 31 marzo scorso, il XX congresso nazionale delle ACLI. 800 delegati per mezzo milione di iscritti hanno affrontato il tema: "Le ACLI: un movimento del lavoro che promuove cittadinanza sociale". Primo vero congresso di elezione per il nuovo presidente nazionale Franco Passuello, succeduto a Giovanni Bianchi nel 1993 entrato nel Partito popolare.

Monreale: Cassisa a giudizio

M. M.
Mons. Salvatore Cassisa, 74 anni, da 8 vescovo di Monreale, è stato rinviato a giudizio. La prima udienza del processo si terrà il 18 luglio. Imputazioni: concussione, truffa e falso. È stato invece scagionato dall'accusa di concussione per gli appalti alle imprese Archè e Cogeco, e soprattutto dal coinvolgimento in attività di riciclaggio. Era già precedentemente caduto il sospetto di collaborazione con esponenti della mafia emerso dalle intercettazioni telefoniche che vedevano il cellulare del suo segretario essere utilizzato da Leoluca Bagarella. Si trattava di una clonazione.

Usura: la nuova legge

G. Vezzosi
Dopo aver ricevuto potestà legiferante e benché il Parlamento fosse già stato sciolto in vista delle prossime elezioni, la Commissione giustizia della Camera, il 28 febbraio scorso, ha licenziato la nuova legge in materia di usura. Il testo, composto da 18 articoli, può essere suddiviso secondo cinque ordini di intervento: ridefinizione del reato di usura, previsione del limite oltre il quale il tasso di interesse diviene usurario, istituzione di un fondo di solidarietà a favore delle vittime, istituzione di un fondo di prevenzione, riordino della normativa riguardante associazioni, fondazioni e banche.

Sri Lanka: tigri, bonzi e pastori

M. Matté - F. Strazzari
Una nazione in fermento, una chiesa prudente

Tre voci alle porte della chiesa

M. M.
Thulana. Un po' fuori Colombo, in una villetta, si trova il Centro di ricerca e incontro "Thulana" (che significa "discernimento"). Ci accoglie p. Aloysius Pieris, gesuita, fondatore e animatore della piccola comunità. Sculture e affreschi posti lungo le pareti della veranda traducono lo spirito dell'iniziativa: una pittura raffigura l'adultera del Vangelo di Giovanni, perdonata da una mano ferita che richiama insieme il Crocifisso e il Buddha compassionevole.

America Latina: AIDS, la nuova povertà

G. Z.
Il numero di persone colpite dal virus HIV in America Latina è in continuo aumento. Dall'epoca dell'identificazione della malattia (primi anni '80) fino allo scorso settembre, l'Organizzazione mondiale della sanità ha censito nel continente 134.143 casi di AIDS.1 Di questi, 63.940 si sono già trasformati in decessi. Secondo l'Organizzazione panamericana della sanità, a tali cifre vanno aggiunti altri due milioni di sieropositivi. I dati provenienti dai singoli stati, quando non concordano con quelli appena menzionati, conducono a statistiche ancor più allarmanti. Il Brasile si trova al quarto posto mondiale quanto al numero di casi registrati. L'Honduras, con solo il 15% della popolazione dell'America centrale, detiene il poco invidiabile primato di presentare più del 50% dei casi di AIDS dell'istmo: le statistiche del Ministero della sanità segnalavano nel 1995 la presenza di 7.764 persone colpite dal virus, in larga maggioranza in età tra i 22 e i 35 anni. Gli unici paesi dell'area in cui l'infezione si può dire ancora relativamente poco diffusa sono la Bolivia e il Paraguay.

Algeria: debolezza come missione

M.E. G.
Le elezioni presidenziali del 16 novembre hanno segnato una tappa importante e insperata per i nostri vicini come per tutto il paese. Questa larga partecipazione al voto è stata innanzitutto una parola libera e coraggiosa di tutto un popolo: rifiuto pacifico della violenza da qualsiasi parte provenga, desiderio maggioritario di avanzare verso una vera democrazia attraverso nuove vie; testimonianza sotto i nostri occhi di un'identità algerina che cerca se stessa e matura, in particolare rispetto all'islam. Non è forse questo un primo passo, fragile ma reale, verso un avvenire riconciliato di giustizia e pace per tutti? La nostra presenza laboriosa e la nostra preghiera silenziosa vogliono essere un accompagnamento nella prova, che continua, come nella speranza. Sono riflessioni tratte dal bollettino del monastero di No\^tre Dame de l'Atlas presso il quale abitavano i sette monaci trappisti rapiti nella notte tra il 26 e il 27 marzo scorso dal Gruppo armato islamico (GIA), il braccio armato del Fronte islamico di salvezza (FIS). Il monastero si trova a Tibhirine, vicino alla città di Lemdiyya (Médéa), a ottanta chilometri a sud-ovest di Algeri. Arroccato in cima alle montagne esso segna il confine tra la zona d'influenza dell'esercito nazionale a quella dei guerriglieri islamici che di Lemdiyya volevano fare la capitale del proprio "governo del califfato".

Ruanda: il papa richiama

M.E. G.
Lo stato si trova davanti a una grande e difficile sfida: è per esso un dovere essenziale quello di rendere giustizia a tutti. E vorrei aggiungere che la giustizia e la verità debbono andare di pari passo quando si tratta di fare chiarezza sulle responsabilità del dramma vissuto dal vostro paese. La chiesa come tale non può essere considerata responsabile delle colpe dei suoi membri che hanno agito contro la legge evangelica: essi saranno chiamati a rendere conto delle loro azioni. Tutti i membri della chiesa che hanno peccato durante il genocidio devono avere il coraggio di sopportare le conseguenze dei fatti che hanno commesso contro Dio e contro il loro prossimo: così parla il papa in un messaggio alla chiesa del Ruanda, in vista del secondo anniversario dell'inizio del genocidio (6 aprile 1994),

Ortodossia: chiesa Russia. Intervista a J. Poustoutov

F. Strazzari
Il punto di vista ortodosso russo sui problemi della sua chiesa: ricostruzione, proselitismi e dialogo con Roma, richieste di autocefalia, controversie canoniche con Costantinopoli.

Estonia: ci sono mediatori

G. Mc.
E adesso, riprendiamo a trattare: a leggere gli ampi servizi dell'agenzia ortodossa svizzera SOP (n. 207, aprile 1996) sembra questa, in sintesi, la posizione assunta da tutti i protagonisti della controversia che oppone la Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato Ecumenico a proposito dell'autonomia della Chiesa ortodossa in Estonia. Nessun atto ufficiale, beninteso, all'indomani della rottura, da parte di Mosca, della comunione con la chiesa di Costantinopoli, lo scorso 22 febbraio, e subito dopo, il 24 febbraio, anche con quella di Finlandia (cf. ampiamente Regno-att 6,1996,136 e Regno-doc. 7,1996,245): niente che modifichi o temperi quelli oggettivamente gravi compiuti.

Ucraina - sette: repressione tardiva

M. M.
Si è voluto dare una punizione esemplare ai leader della setta Grande fraternità bianca, che il 10 novembre 1993 avevano portato in piazza a Kiev migliaia di adolescenti ad attendere l'apocalisse, trascinandoli poi a occupare l'antica cattedrale della città. Il 9 febbraio scorso il tribunale ha inflitto 7 anni di detenzione a Yuri Kryvonogov, ex psicologo fondatore della setta; 4 anni alla moglie Marina Tvigun, che si fa chiamare Maria Devi Cristo e si proclama essere la nuova incarnazione del "Dio vivente"; 6 anni a Vitali Kovaltchuk.

Patriarcato di Antiochia: unione di fede unione di chiese?

A. F.
Sta riscuotendo sempre maggiore attenzione, nonostante il silenzio della Santa Sede, la dichiarazione del santo sinodo della Chiesa greco-melchita di Antiochia, di cui abbiamo dato cenno in Regno-att. 2,1996,40, su iniziativa di Elias Zoghby, arcivescovo di Baalbeck in pensione. La nuda successione dei fatti e l'indicazione degli interlocutori è sufficiente a sottolineare l'importanza di quanto sta accadendo: coinvolti sono il Patriarcato greco cattolico melkita di Antiochia e il Patriarcato greco ortodosso di Antiochia.

Germania: le chiese sullo stato sociale

L. Pr.
Una parola comune delle chiese sulla situazione sociale ed economica in Germania: è il titolo di un documento che nella sua fase di discussione ha raccolto nel paese una sorprendente attenzione, in particolare nell'opinione pubblica laica e nelle istituzioni socio-politiche. All'inizio di febbraio, a Berlino, si è chiusa la fase della discussione pubblica. Si prevede di poter pubblicare il documento finito nel prossimo agosto. Il documento, tirato in 400.000 esemplari, ha conosciuto in questi 15 mesi di discussione qualcosa come 4.000 assemblee e dibattiti di vario tipo. Si sono formati 70 gruppi finalizzati alla diffusione del documento stesso. I contributi scritti sono stati 1.750, per oltre 8.500 cartelle. I presidenti della Chiesa evangelica tedesca, mons. Klaus Engelhardt, e della Conferenza episcopale cattolica, mons. Karl Lehmann, hanno sottolineato, durante l'assemblea di Berlino, che il lavoro compiuto non è solo un "intermezzo", ma "un nuovo modello per intensificare l'annuncio sociale delle chiese".

Spagna - vescovi: morale e società democratica

G. Z.
La Conferenza episcopale spagnola compie trent'anni di vita. La ricorrenza è stata celebrata alla LXV Assemblea generale dei vescovi, conclusasi a Madrid il 16 febbraio scorso, che aveva come principale obiettivo il rinnovo delle cariche direttive di durata triennale della conferenza stessa. Come era in certa misura atteso, già alla prima votazione si è pervenuti alla rielezione a maggioranza assoluta del presidente, mons. Eli’as Yanes Alvarez (arcivescovo di Zaragoza), e del vicepresidente, mons. Fernando Sebastián Aguilar (arcivescovo di Pamplona). Nel segno della continuità sono risultate anche le nomine per il Comitato esecutivo, che in sostanza riconfermano i membri precedenti, con l'unica nuova entrata di mons. Francisco Alvarez Marti’nez (arcivescovo di Toledo).

Spagna: ora di religione per evangelici e islamici

G. Z.
A partire dall'anno scolastico 1996/97 gli studenti delle scuole pubbliche primarie e secondarie della Spagna potranno avvalersi dell'ora di religione evangelica o islamica. L'atto sottoscritto dal governo uscente con il Consiglio generale dell'insegnamento religioso evangelico e con la Commissione islamica di Spagna sviluppa l'art. 10 degli accordi firmati dallo stato spagnolo nel novembre 1992 con le due confessioni religiose che garantisce agli alunni "l'esercizio del diritto a ricevere l'insegnamento religioso (evangelico o islamico) nei centri di insegnamento pubblico e privato".

Francia: ridefinire la parrocchia

M. Neri
Se il mondo ecclesiale francese era già in qualche modo da tempo consapevole che l'esaurirsi della pretesa della "pastorale d'ambiente", nata proprio come superamento della parrocchia,1 si manifestava in un paradossale riaffermarsi del vincolo parrocchiale come ambito necessario al prodursi storico della missione della chiesa in terra francese,2 ora esso sta cercando di determinare praticamente le forme in cui tale vincolo si deve di fatto realizzare nell'attuale contesto culturale e civile. La parrocchia appare essere, infatti, luogo non superabile rispetto alla visibilità, e quindi all'apprezzabilità storica, della vita cristiana nelle città postmoderne.3

Europa e democrazia: la frattura totalitaria nella storia d’Europa

A. Deoriti
I Balcani sono forse dappertutto: nell'ex Iugoslavia, a Berlino a Parigi a Washington. La tragedia iugoslava, scoppiata nel cuore dell'Europa, somiglia a un prisma del male. Esso riflette le principali sconfitte dell'occidente democratico in questo secolo: la novità tragica della forma politica totalitaria, sia nella versione comunista che fascista; l'inclinazione di questi modelli a trascurare la verità di fatto e a fabbricare la verità, riscrivendo, attraverso la menzogna sistematica, la storia; di nuovo il fallimento delle democrazie, nel passaggio d'epoca 1989-1991, incapaci di impedire che i modelli totalitari riottenessero una qualche legittimità; il loro riemergere come nazionalismi esasperati attraverso l'identificazione spesso fittizia tra "popolo", "nazione", "etnia", nuovamente incompatibile con la democrazia; l'incapacità delle chiese cristiane di liberarsi della subalternità concettuale al modello nazionalistico; il dramma del male, dei delitti e dei massacri ("pulizia etnica"), nella cecità delle vittime e dei testimoni. Il dossier che presentiamo accosta, nel guardare a questo prisma, tre riflessioni in se stesse autonome: una rilettura di Hannah Arendt guardando ai totalitarismi; un'analisi sull'applicazione degli accordi di Dayton e la disgregazione balcanica; un'intervista ad Antonio Cassese, presidente del Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini commessi nell'ex Iugoslavia.

Nel conflitto iugoslavo: la debolezza dell’Occidente

S. Bianchini
La crisi dei rapporti croato-musulmani, aggravatasi nel corso del mese di marzo tanto a Mostar quanto a Sarajevo, costituisce la spia più significativa delle difficoltà di attuazione degli accordi imposti dagli Stati Uniti a Dayton, in Ohio, nel novembre 1995, ai tre recalcitranti leader di Serbia, Croazia e Bosnia.

Dove sono i Balcani?

G. B.
Rumiz non crede alla tesi dell'odio tribale come principale spiegazione della guerra iugoslava. Egli la intende come epilogo politico-criminoso, coscientemente deliberato, di un processo antico che ha le proprie radici nella pax titoista; nella distruzione fin dall'inizio della borghesia intellettuale, aperta e cosmopolita; nella lunga illegalità economica; in una organizzazione industriale-militare rapinosa; nell'emergere, nei rispettivi gruppi locali, di élites barbariche; in quello straziarsi e alimentarsi e sorreggersi a vicenda dei nazionalismi.

Crimini di guerra: giudicare il male. Intervista ad A. Cassese

P. Del Giudice
"Un concentrato di male, una terribile tragedia europea, la più grande dopo la seconda guerra mondiale". Antonio Cassese, presidente del Tribunale dell'Aja per i crimini commessi nell'ex Iugoslavia, affronta i compiti e i limiti del suo mandato. Verso un codice internazionale di procedura penale.

Dalla parte di chi corre

A. F.
Il brano è tratto da Sarajevo!, curato da Piero Del Giudice con fotografie di Danilo Krstanovic’ e Milomir Kovacevic’, edizioni "e", Trieste 1995, pp. 262. Un esempio di giornalismo dalla parte di chi corre, non dalla parte del cecchino.

S. Quinzio: la croce non è il nulla

P. Stefani
Ci è stato riferito che l'ultima delle centinaia di migliaia di righe tracciate da Sergio Quinzio dichiarava: "La verità la si scopre solo di fronte alla morte". La circostanza in cui questa frase è stata scritta ci obbliga a intenderla nel senso più profondo: la verità che si scopre in faccia alla morte è la verità stessa della morte. Quell'ultimo foglio non aveva più la forza di affermarlo in modo esplicito, eppure tutti coloro che lo conoscevano sanno, anche in virtù di quell'estremo non detto presente in quella riga, che la verità vista da Quinzio di fronte alla propria morte non può essere altro che la verità della croce.

Omelia per S. Quinzio: mysterium mortis

A. Silvestrini
Ci è stato riferito che l'ultima delle centinaia di migliaia di righe tracciate da Sergio Quinzio dichiarava: "La verità la si scopre solo di fronte alla morte". La circostanza in cui questa frase è stata scritta ci obbliga a intenderla nel senso più profondo: la verità che si scopre in faccia alla morte è la verità stessa della morte. Quell'ultimo foglio non aveva più la forza di affermarlo in modo esplicito, eppure tutti coloro che lo conoscevano sanno, anche in virtù di quell'estremo non detto presente in quella riga, che la verità vista da Quinzio di fronte alla propria morte non può essere altro che la verità della croce.

Rinnovamento: il caso di Trento

R. Tisot
I LETTORI CI SCRIVONO Rinnovamento: il caso di Trento      Spettabile redazione,      nell'articolo sul riconoscimento del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Regno-att. 4,1996,89, appaiono delle notizie errate sull'opera di cui (se si pu� dire) sono fondatore e di cui con certezza sono assistente ecclesiastico. Nell'articolo si racconta che c'� un grande fiume del...

Sorpresa per Il Cammino

I LETTORI CI SCRIVONO Rinnovamento: il caso di Trento      Spettabile redazione,      nell'articolo sul riconoscimento del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Regno-att. 4,1996,89, appaiono delle notizie errate sull'opera di cui (se si pu� dire) sono fondatore e di cui con certezza sono assistente ecclesiastico. Nell'articolo si racconta che c'� un grande fiume del...