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Attualità

Attualità, 10/2012

Italia - Politica: il rifiuto dei partiti come sistema. Recenti elezioni e sgretolamento democratico

G. Brunelli
Presto fu tardi. L’esito delle elezioni del 6 e 20 maggio scorso è oramai solo un fermo immagine che ha già prodotto nella realtà un effetto di accelerazione e radicalizzazione ulteriore. E questa è l’immagine: il sistema dei partiti (ma potremmo dire, meglio, i partiti come sistema) si è ulteriormente frammentato e disarticolato ed è stato sfiduciato dalla maggioranza dei cittadini. Non c’è molto altro tempo per decidere se il sistema politico italiano debba dirigere i propri passi verso Parigi o verso Atene. Verso una rilegittimazione delle sue istituzioni democratiche, attraverso processi politici trasparenti, che consentano ai cittadini di decidere chi li rappresenta e li governa e a costoro di governare, o verso un’instabilità permanente.

Italia - Etica e politica: il dissenso etico. Il riferimento al valore nel dibattito pubblico

M. Ivaldo
Il riferimento a valori è oggi una caratteristica abbastanza frequente dei discorsi pubblici. Vorrei accennare a due manifestazioni di esso che ritengo significative perché esprimono due diverse, anzi opposte, prese di posizione sui «costumi» (mores, ethos), e che per questo mi sembrano interessanti per la ricerca etica. Da alcuni si richiama che le moderne società democratiche siano caratterizzate da un insuperabile «politeismo dei valori», che si presentano come il risultato ultimamente non-fondabile di decisioni meramente soggettive. (…) Da altri si sottolinea invece l’esigenza di porre a fondamento della convivenza fra i diversi soggetti un pannello di «valori non negoziabili», che sono radicati nella natura stessa dell’uomo, e che soli sarebbero in grado di offrire i prerequisiti indispensabili per la costruzione del bene comune.

CEI - Violenze sui minori - Linee guida: Un punto di partenza

M.E. Gandolfi
Rese note il 22 maggio, in apertura dell’Assemblea generale, e presentate ai giornalisti con una conferenza stampa, le Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici di cui la Conferenza episcopale italiana (CEI) si è dotata costituiscono una «traduzione » – così dice il sito web ufficiale www.chiesacattolica.it – delle indicazioni date dalla Congregazione per la dottrina della fede nel maggio 2011 (Regno-doc. 11,2011,333) affinché tutte le conferenze episcopali e le conferenze di religiosi elaborassero entro un anno uno strumento normativo in materia il più possibile uniforme (cf. anche Regno-att. 4,2012,75). Ecco quindi che il testo italiano parla solamente dei «chierici», perché le linee guida vaticane poco o nulla dicevano di altri soggetti come i laici o le religiose che si macchiassero di tali delitti all’interno della struttura e svolgendo funzioni di tipo ecclesiale.

Dibattito - Il papa e la liturgia: per una moltitudine. Sulla traduzione delle parole eucaristiche

F. Pieri
In occasione della nuova edizione del Gotteslob, il repertorio dei canti e delle preghiere capillarmente diffuso in tutte le Chiese germanofone, Benedetto XVI ha inviato al presidente della Conferenza episcopale tedesca una lettera che intende dire la parola definitiva sul problema della traduzione dell’espressione latina «pro multis », presente nella prece eucaristica del Rito romano entro le parole sul calice e che il pontefice desidera sia d’ora in poi resa con für Viele, anziché con für Alle (Regno-doc. 9,2012,260). Il riferimento normativo è all’istruzione Liturgiam authenticam emanata dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti il 28.3.2001 (Regno-doc. 13,2001,408) per raccomandare ai traduttori dei testi liturgici la maggiore adesione letterale possibile al testo latino delle edizioni tipiche. La fattispecie dell’espressione «pro multis» era anche fatta oggetto particolare di una lettera della stessa congregazione in data 17.10.2006 (Regno-doc. 1,2007,27). Il contenuto di entrambi i documenti è condiviso dalla Congregazione per la dottrina della fede.

Chiesa - Comunicazione: la nuova apologetica. Un seminario della Pontificia università Santa Croce

D. Sala
Esprimere sui media la vitalità della fede e riuscire a rappresentare fedelmente il volto della Chiesa, utilizzando con competenza e consapevolezza le tecniche elaborate dalla scienza della comunicazione e applicate professionalmente in ambito «profano». È la scommessa della «nuova apologetica», che si propone di impostare lo stile comunicativo delle istituzioni ecclesiastiche più varie (diocesi, università, scuole e così via) in una modalità capace di far fronte alle sfide di un contesto mediatico avvertito per lo più come ostile e caratterizzato da immediatezza, interattività, superficialità spesso, scarsa conoscenza della vita ecclesiale, ma anche tratti d’autentico interesse per la parola significativa di cui la Chiesa è depositaria.

Santa Sede - «Corvi»: l'esercizio dell'autorità, oltre gli uomini

G. Brunelli
Gli avvenimenti successi in questi giorni circa la curia e i miei collaboratori – ha detto il papa – hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino. Si sono moltiplicate, tuttavia, illazioni, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione, del tutto gratuite e che sono andate ben oltre i fatti, offrendo un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà. Desidero per questo rinnovare la mia fiducia, il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori e a tutti coloro che quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio mi aiutano nell’adempimento del mio ministero»

Dibattito - Crisi della Chiesa, crisi di Dio: cambi di prospettiva. 10 linee guida per rinnovamento

P.M. Zulehner
Dovunque si parla di una crisi della Chiesa, soprattutto nelle culture moderne dell’Europa occidentale e dell’America del Nord. Si lamentano le cifre in calo: il numero dei fedeli si riduce a causa delle uscite dalla Chiesa; vi sono meno preti per la rete delle comunità cristiane che si è costituita nel tempo; gli ordini e le congregazioni religiose, soprattutto di vita apostolica, o muoiono o si salvano espandendosi in altri continenti. Una profonda crisi di Dio parrebbe aver profondamente intaccato il mondo. Il cristianesimo starebbe morendo. L’evocazione della crisi fa anche comodo ad alcuni. Quanti non hanno mai accettato pienamente il Concilio gli attribuiscono la colpa della crisi. Sostengono che prima la Chiesa era in buone condizioni. Le sue mura contro il mondo (cf. Ne 2,17) l’avevano preservata dalla secolarizzazione. Essa aveva potuto realizzare senza ostacoli il suo programma millenario: salvare gli eletti dalla massa damnata (la massa dei dannati, secondo l’espressione di Agostino) dell’empio mondo corrotto, secolarizzato e relativistico. La Chiesa era talmente lontana dal mondo contemporaneo da non aver bisogno di alcuna «de-mondanizzazione» (Benedetto XVI). Evidentemente chi vede la causa della crisi nel Concilio vuole riformare la Chiesa riportandola nello stato in cui si trovava prima.

Dialoghi - Fede e scienze: un tempo favorevole e urgente. Esercizi sull'interpretazione del reale

M. Bernardoni
l tentativo di mettere correttamente e proficuamente in relazione i saperi della fede e delle scienze rappresenta un passaggio fondamentale della nostra epoca. Lo coglieva con spirito profetico il filosofo e matematico A.N. Whitehead già agli inizi del secolo scorso: «Se consideriamo ciò che per l’umanità rappresentano la religione e la scienza, non è esagerato dire che il corso della storia futura dipende dalle decisioni della nostra generazione riguardo ai loro rapporti». Il contesto culturale nel quale viviamo «presenta delle condizioni allo stesso tempo favorevoli e urgenti per un dialogo e una collaborazione tra le scienze, da un lato, e la filosofia e la teologia, dall’altro». L’accresciuta consapevolezza della «complessità » del reale e la crisi di alcune idee forza dell’ideologia «scientista», come quelle di «oggettività» del reale e di «certezza» della conoscenza, provocata dalle «rivoluzioni» interne al mondo scientifico del secolo scorso, hanno aperto lo spazio per una possibile «nuova alleanza» fra scienze e fede in una mutata visione del mondo.

Italia - Teologia: dio nell'era del disincanto. Appunti da un convegno del Seminario di Bergamo

G. Rota
Dobbiamo «preoccuparci che l’uomo non accantoni la questione su Dio come questione essenziale della sua esistenza» (BENEDETTO XVI, Discorso alla Curia romana, 21.12. 2009; Regno-doc. 1,2010,11). L’auspicio del papa era rivolto alla comunità ecclesiale nel suo complesso e in modo specifico alla riflessione teologica, sollecitata a ripensare sul piano teorico le condizioni per cogliere la sensatezza dell’annuncio evangelico nel contesto contemporaneo. In effetti la riflessione teologica deve farsi carico delle condizioni del riconoscimento della rivelazione nella cultura del proprio tempo e nelle condizioni storiche della società. Queste sono attualmente caratterizzate dal quel fenomeno poliedrico e persino equivoco che va sotto il nome di «secolarizzazione» oppure di «disincanto». Già un secolo fa Max Weber descriveva l’evoluzione fondamentale della civiltà occidentale come un progressivo «disincantamento del mondo (Entzauberung der Welt)», segnata dalla dismissione dei «mezzi magici per dominare gli spiriti o per ingraziarseli», ma anche dalla crescente difficoltà a trovare risposte alla domanda fondamentale sul significato dell’esperienza umana.

Editoria - Settimanali cattolici: Briciole pubbliche

F. Rossi
Un decreto legge per far fronte all’immediato, il 2012 e 2013, e un disegno di legge delega per ridefinire, a partire dal 2014, il sistema dei contributi pubblici all’editoria. I due provvedimenti sono stati approvati dal Consiglio dei ministri venerdì 11 maggio. 1 «Razionalizzare l’utilizzo delle risorse, attraverso meccanismi che correlino il contributo per le imprese editoriali agli effettivi livelli di vendita e di occupazione professionale» è l’enunciato di partenza del decreto, che però esclude dai nuovi criteri le testate che rientrano nell’art. 3, comma 3 della Legge 250/90 sui contributi all’editoria (tra le quali vi sono i periodici diocesani e molti giornali del non profit), le quali saranno destinatarie di una quota residuale, il «5% dell’importo stanziato».

Italia - Islam: Una federazione prevalente

M. Bombardieri
Il panorama islamico italiano si arricchisce di un nuovo organismo: la Confederazione islamica italiana. Costituita il 21 marzo da 10 federazioni regionali, con circa 250 luoghi di culto, alla presenza di autorità governative del Marocco e funzionari del ministero dell’interno. Risulta essere l’ultimo passo, quello decisivo, di un lungo itinerario intrapreso tra le moschee d’Italia gestite dalle comunità marocchine, ovvero dall’ambasciatore del Regno del Marocco, Hassan Abouyoub, e dal segretario generale della Grande moschea di Roma, Abdallah Redouane. Un viaggio, dunque, che ha portato a tessere salde relazioni tra i centri islamici privi di un raccordo nazionale, confluiti poi in una rete di federazioni regionali e solo quest’anno in un organo di rappresentanza nazionale.

Italia - Islam: Un master europeo

M. Bombardieri
Al via in Italia il primo master in studi sull’islam d’Europa. Venerdì 4 maggio è stato inaugurato, alla presenza delle autorità accademiche e cittadine, con la partecipazione del ministro incaricato presso il capo del governo per i marocchini residenti all’estero, Abdellatif Màzouz, e dell’ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub, il nuovo percorso accademico volto alla formazione di figure chiave, quali: consulenti per pubbliche amministrazioni, funzionari pubblici, operatori del terzo settore e del privato sociale, dei servizi sociosanitari, operatori economici e della comunicazione e ministri di culto.

Non solo per chi ha già la fede. Note sul progetto di pastorale giovanile dell'arcidiocesi di Milano

E. Castellucci

Un nuovo progetto organico e completo per la pastorale giovanile»: così il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, presenta i tre volumi pubblicati dal Centro ambrosiano nella Lettera riportata nelle pagine iniziali. In effetti la lettura dei tre testi offre un panorama davvero ampio, articolato e completo per la formazione e la pastorale dei giovani. Sarà sufficiente offrire qualche assaggio, per apprezzare la ricchezza di questi testi. La maggiore attenzione qui riservata al primo volume, che è anche il più corposo, è dovuta all’ovvio carattere fondativo della cristologia rispetto sia all’ecclesiologia sia alla pastorale.

Libri del mese - Schede - Maggio 2012

M.E. Gandolfi
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 13 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

W. Kasper, Chi crede non trema. 1. Il sì di Dio e l'agire cristiano

W. Kasper

C. von Kirschbaum, La donna vera

A. Deoriti

C. Gugerotti, Caucaso e dintorni. Viaggio in una cristianità di frontiera

B.L. Zekiyan

Mondo arabo - Intervista a Olivier Roy: il futuro nella libertà religiosa. Democrazia e islam

M.E. Gandolfi
A un anno e mezzo dall’erompere della cosiddetta Primavera araba, ne stiliamo un bilancio incontrando Olivier Roy a Fiesole, dove, presso l’Istituto universitario europeo, insegna Teoria politica e sociale. È stato docente all’École des hautes études en sciences sociales e direttore di ricerca al Centre nationale de la recherche scientifique con sede a Parigi; è autore di numerosi testi, di cui in italiano sono stati pubblicati: Global muslim (Feltrinelli, Milano 2003), L’impero assente (Carocci, Roma 2004), Islam alla sfida della laicità (Marsilio, Venezia 2008), La santa ignoranza (Feltrinelli, Milano 2009). Attualmente le sue ricerche vertono sulle «Norme islamiche nella sfera pubblica», sulle conversioni, l’apostasia e l’analisi comparata delle religioni.

Siria - Vescovi cattolici: Tornare al dialogo

M.E. Gandolfi
Lo scorso 25 aprile si è tenuta ad Aleppo la sessione primaverile dell’Assemblea della gerarchia cattolica in Siria, presieduta dal patriarca greco-cattolico melchita Gregorios III e a cui hanno partecipato il patriarca siro-cattolico Ignatius Joseph III (Younan), mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria e una decina di vescovi diocesani: tuttavia su 17 membri, ben 7 non hanno potuto partecipare a motivo dell’insicurezza. Al termine dell’incontro è stata resa nota la seguente dichiarazione.

Sudan - Cattolici e anglicani: La delusione e il sogno

M.E. Gandolfi
Riecheggiando il «sogno» di Martin Luther King e la beatitudine degli «operatori di pace» di Mt 5,9: così i vescovi cattolici e anglicani del Sud Sudan hanno voluto caratterizzare il Messaggio di pace steso a conclusione dell’incontro tenutosi a Yei dal 9 all’11 maggio. A tema la collaborazione reciproca per scongiurare una nuova guerra tra i due stati sudanesi che molti osservatori danno per imminente. E che con diversi e sparsi focolai si sta già da tempo combattendo (cf. Regno-att. 6,2012,202), motivo per il quale il cardinale di Khartoum, mons. Zubeir Wako ha deciso di cancellare l’assemblea plenaria della Conferenza episcopale – che comprende i vescovi di entrambi i Sudan – indetta per il prossimo giugno.

Golfo Persico - Primavera araba: La federazione può attendere

M.E. Gandolfi
Il Consiglio di cooperazione degli stati arabi del Golfo non si trasformerà in federazione e il progetto che l’Arabia Saudita aveva ideato di creare un fronte comune contro l’Iran è al momento fallito. Se n’era parlato già nel dicembre 2011 – e anche allora con il placet statunitense –, quando re Abdullah aveva presentato per la prima volta l’idea in risposta a una «Primavera araba» che stava contagiando anche la Penisola arabica. Ma dalla riunione del 14 maggio è uscita solo una dichiarazione che parla della necessità di «continuare a studiare il progetto».

Turchia - Stato e Chiesa: invitati, riconosciuti. A colloquio con mons. Louis Pelatre

F. Strazzari
In vista della stesura del progetto della nuova Costituzione turca, annunciato dal premier Erdogan all’indomani della vittoria elettorale del 12 giugno 2011, la Conferenza episcopale turca (CET) è stata invitata, grazie all’intervento dell’ambasciatore della Turchia presso la Santa Sede, a un’audizione presso la Grande assemblea nazionale. Era rappresentata dal presidente mons. Ruggero Franceschini, da mons. Louis Pelâtre per i latini cattolici, da mons. Yusuf Sag per i siri cattolici e dal portavoce Rinaldo Marmara, storico, già direttore dell’Archivio del vicariato apostolico di Istanbul. La visita è avvenuta il 16 aprile scorso, è durata una quarantina di minuti e si è svolta in un clima disteso. Gli esponenti della CET sono stati accolti da una Commissione parlamentare di una quindicina di persone, di tutti gli schieramenti politici. Osserva il prof. Marmara: «Si percepivano la volontà di dialogo, di apertura e il desiderio di trovare una soluzione alle vecchie questioni spinose». Il portavoce ha letto un documento da lui preparato con mons. Franceschini, che faceva la storia della presenza della Chiesa cattolica di rito latino in Turchia, ricordando le diverse tradizioni cristiane nate dai primi concili, celebrati sul territorio dell’odierna Turchia: armeni-ortodossi, siro-cattolici, ariani, nestoriani.

Argentina - Chiesa cattolica: critiche al nuovo Codice civile. La posizione dei vescovi

W. Uranga
Il 27 marzo scorso, Cristina Fernández de Kirchner, presidente dell’Argentina, ha annunciato l’inizio degli studi per la riforma del Codice civile, cioè dell’insieme delle norme che regolano la vita dei cittadini e le relazioni tra le persone, e pertanto comprendono temi che hanno una stretta relazione con i principi e i valori morali. Sin dal primo momento in cui la decisione di promuovere la riforma è divenuta pubblica – per molti giuristi necessaria per migliorare il funzionamento della giustizia – la gerarchia della Chiesa cattolica è intervenuta pubblicamente chiedendo «un dibattito» e «una riflessione approfondita ». Il presidente della Conferenza episcopale argentina si è incontrato con i membri della Corte suprema di giustizia, il più alto tribunale di giustizia del paese, per comunicare ai giudici le preoccupazioni degli ambienti ecclesiastici.

Argentina - Desaparecidos: Alcuni vescovi sapevano

W. Uranga
Una ricerca del giornalista Horacio Verbitsky, pubblicata domenica 6 maggio dal giornale Página 12 di Buenos Aires, ha portato alla luce un documento riservato, redatto nel 1978, al tempo della dittatura militare comandata dal generale Jorge Videla, nel quale i membri della Commissione esecutiva della Conferenza episcopale argentina, il cui presidente era allora il card. Raúl Primatesta, ammettono di aver ricevuto informazioni sulle persone scomparse e di aver ascoltato le spiegazioni dei dittatori per giustificare le morti e le procedure utilizzate.

Sri Lanka - Diritti umani: Quale riconciliazione

A. Speciale
Le ferite della lunga guerra civile che ha dilaniato lo Sri Lanka per più di un quarto di secolo sono ancora ben lontane dall’essersi rimarginate. Nel 2011 un’inchiesta preliminare (condotta da un gruppo di esperti nominato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon), sulle violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto tra il movimento indipendentista delle Tigri Tamil e il governo di Colombo, ha provocato la profonda indignazione del governo di Mahinda Rajapaksa, il presidente in carica che nel 2009 ha concluso vittoriosamente la guerra.

Filippine - Cattolici-musulmani: Libaton: morto verso la pace

A. Speciale
La Chiesa cattolica filippina non è rimasta indifferente di fronte all’uccisione, l’8 maggio scorso, del giornalista cattolico Nestor Libaton. Si tratta del terzo giornalista ucciso nelle Filippine dalla metà di aprile. In totale, sono 55 gli operatori dell’informazione uccisi negli ultimi 10 anni, 151 se si conta dal 1986 a oggi. Libaton, 40 anni, lavorava per DXHM Radio, nota anche come «Radio della verità», un’emittente cattolica che trasmette nella cittadina di Mati, nei pressi di Davao, sulla turbolenta isola di Mindanao dove da anni i sacerdoti e gli attivisti cattolici sono nel mirino di movimenti separatisti islamici. È lì che l’anno scorso è stato ucciso il missionario del PIME p. Fausto Tentorio. Le ultime trasmissioni di Libaton erano state dedicate alla difesa della «cultura della vita», un tema che oggi appassiona la politica e la società delle Filippine.

Cina - Santa Sede: Relazioni «ufficiali»

A. Speciale
Le conclusioni del recente incontro della speciale Commissione, istituita da Benedetto XVI nel 2007, per studiare la situazione della Chiesa cattolica in Cina (Regno-att. 8,2012,217), hanno provocato la stizzita reazione della Chiesa «patriottica», sanzionata dal governo di Pechino. Il comunicato emesso al termine della riunione della Commissione dello scorso aprile bollava come un’usurpazione la partecipazione, negli ultimi mesi, di alcuni vescovi illegittimi – approvati cioè dal governo cinese ma non dalla Santa Sede – alle cerimonie di ordinazione di nuovi vescovi che avevano invece ricevuto il benestare da parte sia di Roma sia di Pechino. «I comportamenti di questi vescovi – si leggeva nel comunicato –, oltre ad aggravare la loro posizione canonica, hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli che vi sono stati coinvolti».

Svizzera e Germania – Chiese evangeliche

D. Sala

Terra santa – Pasqua comune

D. Sala

Assisi – Conferenza ecumenica internazionale

D. Sala

Chiesa ortodossa russa – Scandali

D. Sala

Italia – Sinodo della Chiesa evangelica luterana

D. Sala

Giubileo della Riforma – Kässmann ambasciatrice

D. Sala

Comunione anglicana – Il futuro di Canterbury

D. Sala

Bellezza e fragilità del mondo

L. Accattoli

Spinta disperata a fare qualcosa

L. Accattoli

Venerdì santo a L’Avana e a Roma

L. Accattoli

Urbi et orbi sulla Siria

L. Accattoli

Casi Orlandi e De Pedis

L. Accattoli

Compleanno Ratzinger

L. Accattoli

Lefebvriani

L. Accattoli

Religiose degli USA

L. Accattoli

«Sparso per voi e per molti»

L. Accattoli

Caccia ai corvi

L. Accattoli

Guardare la tradizione oltre lo specchio del XIX secolo. Esperienza e tradizione

M. Neri
Il rapporto tra l’esperienza (le forme dei vissuti individuali) e la tradizione (l’elaborazione collettiva di tali vissuti) ha avuto dinamiche alterne nella storia della cultura occidentale e nell’interpretazione che ne ha dato la Chiesa cattolica rispetto alla fede, fino ad arrivare a un distacco progressivo della tradizione dalla condizione quotidiana del vivere, con l’esito di un irrigidimento e indebolimento sostanziale della stessa, che ha raggiunto il suo apice nel XIX secolo. Oggi viviamo la fine della tradizione come mediazione culturale, con effetti importanti sia sulle forme della socialità condivisa, sia sulla comprensione ecclesiale del contenuto della fede. Occorre recuperare il profilo originariamente esperienziale della paradosis cristiana, partendo dalla Scrittura, e insieme della tradizione come confronto sempre nuovo tra diverse esperienze della fede e integrazione con elementi culturali esterni, se la traditio cattolica vuole essere veramente trasparenza della carne di Gesù e la fede non vuole essere solo accanto alla contemporaneità, ma fare corpo unico con lei, come del Logos che si è fatto carne.

Le acque del Giordano. Il peso delle memorie e il controllo delle risorse

P. Stefani
Verso fine estate è poco più di un rigagnolo. L’acqua verdastra corre lenta tra canneti e vegetazione fluviale. L’altra sponda è lì, a un lancio di sasso di un braccio poco robusto; le due rive appartengono però a due stati diversi: di qua Israele, di là Giordania. La temperatura è torrida e il sole a perpendicolo picchia feroce. Rigorosamente divisi tra loro, uomini e donne si immergono in quell’acqua stagnante. Sono cristiani ortodossi dalle lunghe vesti bianche con stampigliate sopra delle icone. Escono facendosi gran segni di croce. Siamo al Giordano, non lontano da Gerico verso fine agosto del 2011. Il nome della località è Qasr el Yahud, espressione araba il cui significato è, grosso modo, quello di «castello degli ebrei». È il luogo che ricorda il battesimo di Gesù, ma anche, secondo la tradizione ebraica, il passaggio del fiume da parte delle tribù di Israele ai tempi di Giosuè (Gs, 3-4) e forse del rapimento in cielo di Elia (2Re 2,1-18).

Padovese martire. E quella sua critica alle «virtù eroiche»

L. Accattoli
Nel preparare questa puntata ho avuto una gioia: ho scoperto di avere in casa e di aver letto un volumetto del cappuccino Luigi Padovese (1947- 2010) intitolato Piccoli dialoghi tra santi di marmo (Piemme 1999) dimenticando poi chi ne fosse l’autore e non collegandolo mai al vescovo e martire Luigi Padovese di cui mi sono occupato in occasione del martirio, che avevo intervistato per il Corriere della Sera e che avevo incontrato durante la visita di papa Benedetto in Turchia nel novembre del 2006.

Il Regno Attualità 10 2012. La rivista in un unico file

Redazione
A disposizione dei nostri abbonati la possibilità di scaricare il numero completo in un unico file pdf. Buona lettura!