m
Moralia Blog

Big Data: quando tracciare i telefoni non è roba da hacker

È stata realizzata una tecnologia per smartphone, che avvisa il medico quando per i pazienti sono in vista dei guai sanitari. Al Forsyth Medical Center di Winston-Salem, North Carolina, gli infermieri possono essere sempre presenti nella vita di alcuni pazienti affetti da diabete, anche quando sono molto distanti dall’ospedale. Se un paziente specifico comincia a sentirsi fiacco o a effettuare chiamate lunghe alla sua mamma, un box verde che lo rappresenta su un display on-line diventa prima giallo e poi rosso. Presto un infermiere lo chiamerà per vedere se sta ancora prendendo i suoi farmaci.

Questo nuovo modo di tenere sotto controllo i pazienti è uno dei numerosi tentativi di sviluppo di applicazioni per smartphone. L’applicazione su cui ci soffermiamo è chiamata Ginger.io ed è in fasi di test presso alcuni ospedali negli Stati Uniti. Una volta installata sugli smartphone dei pazienti, registra in maniera automatica e invisibile i dati di quello che i pazienti fanno e di dove vanno. Ginger.io è alla ricerca di segnali che indichino cambiamenti nella vita dei pazienti.

Perché è importante? I pazienti con patologie croniche come il diabete potrebbero trarre vantaggio se i medici avessero un modo per capire quando hanno smesso di prendere le loro medicine.

La ditta che produce Ginger.io è una start-up nata nei MIT Media Lab nel 2011 da un gruppo che studia modi per applicare algoritmi informatici ai dati di telefonia mobile per conoscere la salute degli individui e di intere popolazioni (vedi l’articolo “Big Data from Cheap Phones”). Il lavoro di data mining ha dimostrato che i cambiamenti nel modo in cui le persone utilizzano i loro telefoni, e dove si muovono, possono riflettere l’insorgenza di un raffreddore, la presenza di ansia o di stress.

Anmol Madan, co-fondatore e CEO di Ginger.io, dice che la ricerca ha suggerito un nuovo modo economico per automatizzare il monitoraggio di persone con patologie come il diabete o le malattie mentali. Chi è affetto da queste patologie generalmente è in cura mediante l’assunzione di farmaci mentre risiede a casa. L’applicazione Ginger.io non diagnostica direttamente, ma avverte che il comportamento di una persona è cambiato in un modo che è collegato a quello che i medici chiamano “non conforme” con un determinato farmaco o di un tipo di trattamento. Ginger.io silenziosamente fa il logging dei cambiamenti, cosicché il medico o l’infermiere può ottenere un senso sul cambiamento dello stato di vita del paziente e, se necessario, aiutarlo.

Ginger.io è disponibile sia per Android che per i dispositivi Apple, ma può essere attivato solo da un ospedale o un’azienda sanitaria. Una volta installato, Ginger.io richiede alcuni giorni per registrare i modelli normali di vita di una persona. Raccoglie i dati di movimento dagli accelerometri del telefono, prende nota dei posti che si visitano; registra i tempi, la durata e destinatari delle telefonate e registra i modelli dei messaggi di testo. Dopo di che, gli algoritmi consentono di notare e far emergere eventuali deviazioni significative dai pattern standard e di avvisare il personale ospedaliero delle anomalie.

Uno degli ospedali e aziende sanitarie scelti per il test di Ginger.io è il Novant Healt, che gestisce il Forsyth Medical Center e altri 13 centri medici in tutta la Carolina e Virginia. Matthew Gymer, direttore del dipartimento per l’innovazione di Novant, ha raccontato che il suo gruppo si è interessato a Ginger.io perché voleva un “sistema di preallarme” che fosse in grado di diminuire il numero di volte che i pazienti devono visitare i suoi ospedali. Gymer si è rifiutato di dire quanti pazienti sono coinvolti nel test di Novant, ma il CEO di Ginger.io dice che le prove del loro sistema di solito iniziano con qualche centinaia di pazienti.

Otto mesi dopo i primi contatti con la start-up Ginger.io è stato installato sugli smartphone di alcuni pazienti affetti da diabete. È ancora troppo presto per quantificare i risultati in termini di beneficio alla salute e al costo sanitario, ma Gymer riporta che i pazienti coinvolti “amano l’app perché hanno un accesso più rapido e immediato al personale sanitario” e che Novant prevede di ampliare il test a pazienti con problemi cardiaci e mal di schiena cronico.

Nel test di Novant gli infermieri devono rispondere agli avvisi generati dalla app, ma l’azienda sviluppatrice sta lavorando su come automatizzare l’interazione con i pazienti. Per le persone con malattia di Crohn, che provoca l’infiammazione del tratto gastrointestinale, un messaggio automatico potrebbe chiedere sulla condizione del mal di stomaco, che può essere un modo efficace per intercettare e trattare le persone sull’orlo di un flare-up (uno stato infiammatorio improvviso che produce diarrea, ulcere, perdita di peso, anemia, rotture della pelle nei pressi dell’ano, ecc…). L’azienda sta sperimentando altre risposte automatiche un po’ più insolite rispetto ai metodi della medicina tradizionale: inviare una foto divertente o un messaggio da un amico di un paziente che suggerisca di chiamare i medici.

Lascia un commento

{{resultMessage}}