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COP 24: Katowicze, per un clima di giustizia

Mentre è ormai conclusa – con risultati non entusiasmanti – la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Katowicze (COP 24), presentiamo il denso documento Un clima di giustizia elaborato in occasione di tale appuntamento dalla Rete dei Centri per l’etica ambientale (CEPEA). Si tratta di una realtà nata nel 2014, che riunisce alcune realtà italiane impegnate a richiamare la centralità etica dei temi dell'ambiente e della sostenibilità e nel promuovere percorsi capaci di interagire con il mondo dell'economia, della politica, della cultura e dell'educazione.

Col testo predisposto per accompagnare la COP 24 – in continuità con quello già elaborato nell’ottobre 2015 per la Conferenza di Parigi (COP 21) – la Rete CEPEA segnala l’urgenza di cogliere e valorizzare le possibilità di trasformazione del momento presente.

Quattro aree di intervento per la sostenibilità

L’invito rivolto ai decisori politici nazionali è per un deciso riorientamento del sistema socio-economico in direzione della sostenibilità, valorizzando le opportunità esistenti con ambiziose politiche ambientali, sostenendo la ricerca di nuove tecnologie a basse emissioni, potenziando efficaci misure di adattamento che riducano al minimo gli impatti negativi su persone e comunità vulnerabili.

Quattro le aree di intervento su cui il documento chiede un impegno concreto e urgente anche alla luce dei gravi disastri che sempre più spesso si verificano nel nostro paese:

  • il patrimonio naturale e artistico
  • la transizione energetica
  • la finanza sostenibile e responsabile
  • gli stili di vita personali e collettivi.

Il testo sottolinea poi l’importanza di agire in un ampio orizzonte politico internazionale: il cambiamento climatico non è fenomeno che si possa affrontare su base esclusivamente nazionale, ma esige un impegno su scala globale.

La portata del documento va ben oltre l’appuntamento di Katowicze, giacché la lotta al cambiamento climatico è una sfida complessa, ma possibile. È soprattutto eticamente impegnativa per la politica, chiamata a scelte ambiziose, che devono avere uno sguardo lungo, andando oltre il breve periodo, per ripensare le stesse modalità di ricerca del consenso democratico.

In gioco è il futuro del pianeta, ma anche la qualità di un presente che già soffre per il cambiamento climatico. Da ciò che faremo oggi dipende la vita di domani, ma anche la possibilità di una positiva convergenza su scelte di giustizia e di pace per il nostro tempo.

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