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Moralia Blog

Il “visibile” dell’“invisibile”: per rilanciare Moralia

Tag, cioè “etichetta”, “cartellino”, “parola chiave”, ma anche, nel linguaggio jazzistico, la “coda”, gli elementi finali di un pezzo musicale. Nell’internazionalizzazione del linguaggio comunicativo digitale, i richiami concettuali che definiscono (ma anche limitano) il contenuto di un testo per un rapido accesso ai suoi fruitori. In questi giorni, contrassegnati da ritmi più lenti (almeno per me) e spazi di meditazione, che alternano sguardi all’indietro (non senza un pizzico di nostalgia) e prudenti proiezioni (non senza un pizzico di parresia) sul tempo che ci attende, ho indugiato sulla home page del nostro Moralia.

Per un attimo ho fatto un rapido conto di quanto è stato pubblicato nel 2023. Il numero dei post non è stato certamente quello di un blog vivace, come ancora in un recente passato: la stima di due testi al mese con cruda evidenza sembra rendere ragione di un giudizio che potrebbe apparire poco lusinghiero. Ma poi mi ha incuriosito la colonna dei “tags”, campionario certamente parziale, eppure decisamente indicativo di una ricchezza che, un po’ come la polvere ai piani alti della nostra libreria, si è depositata lentamente nel tempo. Sono andato a ritroso e mi sono ritrovato, non penso sbagliarmi, nel 2014 quando l’ATISM aveva pensato questa collaborazione con Il Regno: sono passati dieci anni dai primi contatti con l’Editore. Non ho i numeri esatti, ma credo che in questa rubrica siano stati ospitati almeno quattrocento testi firmati da autori abituali o occasionali per un numero di circa cinquanta. E siamo ancora qui: a cercare di “etichettare”, di “catalogare” di “identificare” (tutte varianti di tag) fatti e questioni emergenti che necessitano una ripresa ponderata e riflessiva, nella speranza di innescare un dibattito che non si limiti ai sommari “like”; che corra anche il rischio dell’impopolarità, che si lasci diversamente giudicare, ma mai sbrigativamente valutare come superficiale e banale.

In modo assai poco sistematico, anzi decisamente casuale, ho provato ad aprire dalla colonna “tags” alcuni soggetti. Alcuni sono stati oggetto di una continuativa ripresa, talvolta in stretta aderenza con lo sviluppo del dibattito culturale ed ecclesiale sul tema. In altre circostanze, ho notato l’assenza di argomenti che pure stavano appassionando (o preoccupando) le coscienze. Di alcuni ricordo perfettamente che, a livello redazionale, si era ritenuto non opportuno insistervi. In ogni caso, balza agli occhi l’evidenza di intrecci, conferme e contraddizioni, che hanno fatto la nostra storia recente, senza la pretesa di alcuna ricostruzione, ma nella labirintica realtà di percorsi che tracciano una mappa complessa, anche rispetto al suo piano iniziale. Un po’ come una di quelle “città invisibili” di Italo Calvino: l’invisibilità di quegli agglomerati urbani del genio letterario, sono il tentativo di leggere criticamente i profili delle città visibili. C’è sempre bisogno di uno sguardo che sappia vedere oltre l’ovvio, oltre la prevedibile collocazione di uno o dell’altro sullo scacchiere delle opinioni che si fronteggiano e si estenuano fino all’insignificanza. L’invisibile sfugge, ma ha sempre, in ogni tempo, i suoi cultori. Spero non sia così utopico continuare a pensare a Moralia come uno strumento per portare in luce, anche solo nello spazio di tremila battute, qualcosa dell’invisibile. Per comprendere meglio noi stessi e il mondo che abitiamo.

Oltre a ringraziare l’Editore e lo staff redazionale de “Il Regno” per la fiducia che continua ad accordarci; a dare il merito a chi, non senza qualche fatica personale, ha fedelmente lavorato nella redazione interna all’ATISM; a riconoscere il fondamentale contributo di quanti hanno voluto regalarci, anche nello scorso 2023, le loro riflessioni, non mi resta che la “coda” (tag), cioè le ultime battute di questo spartito. Non per chiudere, ovviamente, ma per riaprire la riflessione con nuovi temi e stimoli. Penso, a riguardo, che si debba tenere in considerazione l’invito espresso nel Documento Verso ottobre 2024 (con l’annessa “Scheda di lavoro”), prodotto dal Consiglio Ordinario del Sinodo dei Vescovi, che ha sollecitato il contributo di teologi, canonisti ed esperti delle scienze umane e sociali a offrire puntuali approfondimenti sulle questioni aperte individuate nella Relazione di sintesi della sessione sinodale di ottobre. Sono certo che i soci e simpatizzanti ATISM, oltre che i lettori del nostro Moralia, potranno offrire un interessante servizio di approfondimento, da qui alla prossima estate, su qualche tema, portando a visibilità quanto potrebbe restare invisibile, non perché rimosso, ma nascosto e, pertanto, bisognoso di una seria discussione, di un dialogo franco e aperto per essere portato in evidenza.

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