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«The Economy of Francesco»: l’etica nell’età della finanziarizzazione globale

«The Economy of Francesco» è l'iniziativa immaginata e voluta da papa Francesco per incontrare giovani economisti, studenti e imprenditori di tutto il mondo che stanno «iniziando a studiare e praticare un'economia diversa , quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda », come scrive il Santo Padre nella lettera di invito del primo maggio 2019, in occasione della festa di San Giuseppe lavoratore.

L'iniziativa era programmata per essere svolta ad Assisi, luogo simbolo di pace, povertà, spiritualità e quindi fraternità, ma a causa della pandemia si sta tenendo on-line (dal 19 al 21 novembre).

Si snoda in molteplici sessioni di lavoro e incontri articolati su 12 «villaggi», espressione dei grandi temi dell'economia di oggi e di domani come - tra gli altri - lavoro e cura, management e dono, finanza e umanità, agricoltura e giustizia, energia e povertà (per seguire in streaming l'evento: https://francescoeconomy.org/it ).

Superare la concezione utilitaristica

Un appuntamento a cui i giovani partecipanti (2.000 under 35 da 120 paesi) si sono preparati negli scorsi mesi e che appare non soltanto opportuno, bensì per molti versi necessari, non solo per la formazione dei giovani ma anche per approfondire i risvolti etici di fenomeni contemporanei legati al sistema economico-finanziario nella società della finanziarizzazione globale.

L'economia e la finanza, al pari di ogni attività umana, presuppongono sempre una concezione di carattere etico, anche se spesso essa resta sottintesa. Qualsiasi scelta economica comporta, infatti, una risposta alla domanda sul «perché» della decisione e, quindi, l'affermazione di un «bene» che l'azione vuole perseguire .

La crisi finanziaria globale ha messo in luce i molti limiti e pericoli dell’impostazione tradizionale dell’economia e della finanza. Essa è basata su una concezione di carattere utilitaristico: le scelte economiche migliori sono quelle che massimizzano l’utilità del singolo, considerato come soggetto isolato, razionale e unicamente motivato dalla massimizzazione della propria soddisfazione personale.

Finanza al servizio dell’economia reale

In «The Economy of Francesco» s’intende costruire patto per cambiare l’economia dando vita a una nuova concezione dell’economia dove la cura affianca il lavoro, dove la gestione dell’impresa non sia orientata solo al profitto ma anche alla gratuità e al dono, dove la finanza sia al servizio delle persone, dove l’agricoltura applichi modelli non solo orientati allo sfruttamento su larga scala delle risorse ma anche al rispetto della terra e dei suoi abitanti, dove la produzione dell’energia non sia associata allo sfruttamento dei paesi più poveri.

Nel villaggio «Finanza e umanità», cui ho avuto l’onore di partecipare in qualità di senior expert, s’intende «liberare il potenziale del buon capitale» ripristinando la fiducia nella finanza che promuove il bene comune.

È il tentativo di recuperare una finanza non speculativa ma al servizio dell’economia reale e della persona, come nelle esperienze della finanza volta a sostenere progetti imprenditoriali orientati alla dimensione di sostenibilità ambientale e sociale. In questa prospettiva si possono leggere anche le forme di biodiversità finanziaria, come il credito cooperativo e il microcredito, che esprimono esperienze di tutela sociale attraverso l’erogazione di credito alle comunità di riferimento o a persone a rischio di esclusione finanziaria.

«The Economy of Francesco» è l’inizio di un cammino, si tratta del primo appuntamento, Il successivo incontro, in presenza ad Assisi, è previsto nell'autunno 2021, quando le condizioni auspicabilmente consentiranno di assicurare la presenza di tutti.

 

Elena Beccalli è preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano).

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