Sembra
strano a dirsi, oggi. Ma la prima
volta che ho avuto la sensazione di
essere per davvero cittadino d’Europa è stato proprio a York, in
Inghilterra: eravamo in un taxi, insieme, io, italiano, Cristina, spagnola,
Plato, greco, Mary, inglese, e Aurianne, francese. Tutti nel Regno Unito per
motivi di ricerca, ci siamo guardati e ci siamo detti: «We are Europe». Cioè, «noi siamo l’Europa».
È la
nostra, d’altronde, la generazione che
in Erasmus
si è innamorata, che ha imparato a viaggiare low cost, che ha coltivato amicizie lunghe migliaia e migliaia di
chilometri, che è cresciuta senza passaporto,...