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Moralia Blog

Spettatori? Immunizzati dalla responsabilità morale

Moralia | Una collaborazione dell'Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) con Il Regno.

Zygmunt Bauman (1925-2017) - lucido osservatore morale della contemporaneità - individuava nella figura dello spettatore uno dei gravi rischi cui è esposto l'atteggiamento etico in una società della comunicazione e dello spettacolo. Tempestati di immagini e notizie, ci limitiamo a guardarle, a fruire contenuti; neppure cogliamo più le vite di cui essi parlano, le storie in cui siamo sempre - in qualche misura - coinvolti.

Può sembrare una posizione innocua, in qualche misura ininfluente da un punto di vista morale; in realtà essa crea una coscienza diffusa, non solo immunizzando contro la responsabilità morale, ma legittimando anche comportamenti reattivi (talvolta tutt'altro che innocui). Quando, infatti, ciò che appare sullo schermo cerchi di irrompere aldilà di esso, rivelandosi nel proprio spessore di realtà, lo spettatore si sentirà violato nella sua distanza e titolato quindi a difendere ad ogni costo quell'immunità che essa gli garantiva.

La pericolosa ingenuità dello spettatore

Soltanto chi si senta mero spettatore di fronte al dramma dei migranti, ad esempio, può affrontarlo semplicemente come un problema di ordine pubblico internazionale - e quindi legittimare soluzioni che mirano solo a mantenere la separazione tra noi ed esso, a tenere lontani i volti perturbanti di chi bussa alle porte dell'Europa. Soluzioni che non salvano vite, né supportano i diritti umani, ma che si limitano a sottrarsi alle responsabilità, a difendere le distanze, rendendole insuperabili.

Solo lo spettatore ingenuo ed ignorante può pensare che la povertà e la fame siano motivi inadeguati per cercare rifugio lontano da esse; solo chi ignorante vuole restare può distogliere lo sguardo di fronte ad un fenomeno di portata epocale, che esige invece lungimiranza e sapienza politica, per iniziative di vasta portata.

Papa Francesco ha richiamato più volte alla considerazione delle persone migranti, ma anche dei complessi problemi che determinano i flussi, del degrado di situazioni economico-sociali ed ambientali (si pensi al mutamento climatico) che rendono via via meno vivibili determinate aree. Impaurito dalla complessità, però, lo spettatore si rifugia nella semplicità ad ogni costo (come nei buoni vecchi film di una volta, quando bastava la cavalleria) e apprezza chi la fornisce - specie se in forme tali da permettergli di restare mero spettatore.

Basta fermare i cattivi (gli scafisti... persone davvero moralmente inqualificabili) ed i loro supposti complici (le ONG...  e qui determinate valutazioni si rivelano in tutta la loro strumentalità), per poter parlare di soluzione. Diventa secondaria invece l'elaborazione di strategie di accoglienza e valorizzazione delle persone migranti, così come la promozione di reali ed efficaci strategie di supporto alle realtà da cui essi provengono.

Tornino i volti

Tornino i volti, invocava il filosofo Italo Mancini, nel titolo di un suo volume ormai distante: torni uno sguardo capace di cogliere la realtà dell'altro, con atteggiamento partecipe e coinvolto, ma assieme lucido e sapiente.

A questo vorrebbe contribuire nella sua piccolezza Moralia: non desideriamo spettatori, ma lettori, consapevoli e pensanti, coinvolti e responsabili. Lettori desiderosi di ascoltare vicende di uomini e donne, ma anche di coglierne l'intreccio entro la grande storia della famiglia umana, di cui essi stessi sono parte. Lettori che desiderano conoscenza, comprensione, discernimento saggio per tempi difficili.

Riprendiamo così, all'inizio di questo nuovo anno di pubblicazioni, ringraziando il Regno per la preziosa collaborazione, così come tutti i nostri generosi scrittori - in particolare i soci dell'ATISM (Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale), che sostiene questa iniziativa - e tutti coloro che seguono questo blog.

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