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Famiglia: continuare un dialogo controverso

Il papa ha sollecitato i partecipanti al Sinodo straordinario dei Vescovi sulla famiglia e il matrimonio, svoltosi nell’ottobre scorso, a discutere apertamente e liberamente. Durante il Sinodo e pure nel documento finale – i Lineamenta – sono stati, in effetti, espressi pareri e opinioni diversi su questioni nevralgiche riguardanti la famiglia e il matrimonio. È così diventato evidente che tra i vescovi non c’è unanimità su alcune questioni importanti, ad esempio riguardo ai divorziati risposati.

Le reazioni – già durante il Sinodo straordinario come pure dopo – sono state talvolta molto dure: si è parlato perfino di tradimento della dottrina della Chiesa. Si è insomma creato un clima di tensione, in cui anche alcuni che personalmente avrebbero preferito riflettere – ad esempio su come trovare soluzioni per i divorziati risposati – si sono espressi infine negativamente, per evitare divisioni troppo forti tra i vescovi.

La pubblicazione dell’Instrumentum laboris

C’era dunque grande attesa per la pubblicazione dell’Instrumentum laboris per il prossimo Sinodo ordinario dei vescovi, che si terrà in ottobre. In esso sono state inserite le risposte pervenute al questionario che faceva parte del testo dei Lineamenta. È interessante costatare che l’Instrumentum laboris non cambia la linea di fondo del Sinodo straordinario e nemmeno del testo dei Lineamenta: si continua il dialogo e la discussione, non evitando di esprimere diversi pareri e anche posizioni contrastanti.

Facendo così non si poteva evitare una certa contraddittorietà, come ad esempio emerge leggendo i numeri 121-123. È un dato che a prima vista può suscitare stupore e perfino irritazione, ma che non è altro che lo specchio fedele della realtà: della mancanza evidente di posizioni unanimi e della ricerca sincera di soluzioni a situazioni pastorali difficili senza entrare in contrasto con la dottrina.

Ciò richiede un approfondimento, come pure uno sviluppo della dottrina, sempre in fedeltà al Vangelo e tenendo conto delle esperienze di vita, lette e interpretate alla luce della fede da parte degli interessati stessi e della comunità ecclesiale. È molto significativo, allora – dal punto di vista ecclesiologico più che da quello sociologico – che il papa abbia voluto interpellare per ben due volte il maggior numero possibile di soggetti attraverso i due questionari.

Una struttura articolata

L’Instrumentum laboris mantiene la struttura dei Lineamenta, assumendone quindi anche l’articolata metodologia.

– Il primo passo è quello dell’ascolto del popolo di Dio, dei fedeli, delle loro esperienze vissute e spesso sofferte. Non si tratta solo di un’analisi empirico-sociologica, ma di un accurato discernimento delle speranze e delle gioie, delle angosce e delle ferite dei fedeli, lette alla luce del Vangelo. Questo primo ascolto è necessario per poter veramente portare il messaggio evangelico come annuncio di speranza, gioia e consolazione alle persone nelle loro situazioni.

– Il secondo passaggio è quello dell’ascolto della parola di Dio, in cui troviamo le risposte ai desideri più profondi di ogni singolo uomo e dell’umanità come tale. Bisogna (ri)scoprire ed elaborare il disegno di salvezza, che è comunque già operante in mezzo agli uomini e nella storia.

– Bisogna infine riflettere su come reagire a quanto ascoltato nei primi due passi: quali processi di approfondimento e sviluppo sono richiesti a livello dottrinale per riuscire a esprimere sempre più fedelmente il messaggio del Vangelo? Quali processi di trasformazione a livello pastorale per poter testimoniare e incarnare sempre più autenticamente il Vangelo? Ecclesia semper reformanda…: nessuno può dire che tali processi non siano necessari.

Possa il Sinodo ordinario essere un ulteriore momento di dialogo e discussione aperta, di discernimento, di ricerca della verità, di servizio all’uomo d’oggi e in modo particolare alle famiglie e alle persone più fragili e ferite. 

Tag Famiglia

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