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Moralia Dialoghi

L’ATISM: una «via italiana» alla teologia morale da 50 anni

Il Vaticano II mette «fuori gioco» l’impianto casuistico della teologia morale, erede della stagione tridentina, con l’invito a ripensare l’articolazione della disciplina alla luce dell’opzione cristocentrica e personalista. Parimenti si allarga l’orizzonte problematico per offrire il senso costruttivo dell’agire dei credenti in tutti gli ambiti di vita, personale, interpersonale e civile-sociale, alla luce del discernimento della parola di Dio e dell’esperienza umana.1

1. La prima fase (1966-1975). L’intuizione iniziale

Questi postulati sono presenti nella Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) sin dai suoi inizi, con il convegno, di Napoli (12-14 aprile 1966), su «L’insegnamento della teologia morale dopo il concilio Vaticano II». Si precisa l’impegno a offrire un contributo italiano allo sviluppo della teologia morale, meno dipendente dalle grandi facoltà romane e da modelli di importazione.

Tra i 95 teologi presenti, alcuni protagonisti della «svolta conciliare». Su tutti Tullo Goffi, primo presidente dell’ATISM, e Dalmazio Mongillo. Ben presto, ai pionieri si affiancano una trentina di giovani studiosi, decisivi negli anni seguenti per il rinnovamento della teologia morale in Italia, anche grazie al contributo offerto dalla Rivista di teologia morale, fondata nel 1968. La fedeltà al cammino della chiesa è perseguito dall’Associazione in dialogo con il magistero, senza rinunciare alle esigenze di un pensiero critico attento all’ermeneutica della Parola e della tradizione.

2. La seconda fase (1975-1985): specificità della morale cristiana ed etica normativa

Si alternano come presidenti Dalmazio Mongillo (1975-1979) e Enrico Chiavacci (1979-1984). Sono gli anni in cui è posta la questione del rapporto tra singolarità dell’evento cristologico e universalità dell’esperienza morale. Il dibattito segnala l’imprescindibile radicamento dell’etico nella prospettiva meta-etica (l’evento Cristo e il dono della «vita nuova») e lo studio accurato del processo di normogenesi, per verificare anche l’incidenza della legge morale sulla coscienza del credente.

3. La terza fase (1985-1993): il rilancio dell’etica sociale nell’orizzonte della complessità

L’ATISM, durante la presidenza di Giannino Piana (1984-1992), è impegnata al rilancio dell’etica sociale, caldeggiato dalla Sollicitudo rei socialis (1987) di Giovanni Paolo II, nello scenario della società complessa, alla ricerca di un rinnovato ethos universale. La riflessione dei moralisti ATISM, oltre che attenta a leggere le mutazioni in atto a livello socio-culturale, dimostra piena sintonia con il magistero della chiesa italiana alla luce del documento programmatico La Chiesa italiana e le prospettive del paese (1981).

4. La quarta fase (1994-2000): la recezione di Veritatis splendor

In questa fase, durante la presidenza di Luigi Lorenzetti (1992-1996) e Francesco Compagnoni (1996-2000), si impone l’attenzione al vissuto virtuoso e al profilo teleologico della morale, all’interno del quale ricomprendere il momento deontologico-normativo. Tale svolta al soggetto, oltre che sintonica al più vasto orizzonte culturale, rappresenta una sorta di «uscita di sicurezza» per non affrontare di petto la questione normativa, sollevata da Veritatis splendor (1993). L’ATISM non ha dedicato specifiche riflessioni sull’enciclica. Piuttosto si può parlare una sua «recezione indiretta» nei convegni nazionali del 1994,1996 e1998, dedicati rispettivamente alla fondazione della norma, all’etica delle virtù e all’etica delle beatitudini, aspetti lasciati in ombra da Veritatis splendor.

5. La quinta fase (2000-2014): l’etica cristiana nel passaggio di millennio

I congressi del 2000 e 2002 approfondiscono l’etica della responsabilità e della speranza, intesa come punto prospettico a per tracciare la direttrice del cammino etico umano ed elemento caratterizzante la fondazione dell’etica cristiana. Il congresso del 2004, l’ultimo organizzato durante la presidenza di Salvatore Privitera (2000-2004), ha rappresentato un’interessante esplorazione sulle potenzialità di un etica della vita non solo all’interno delle inevitabili questioni casistiche della bioetica, ma in una prospettiva di ampio respiro con attenzione all’ambito socio-politico, economico ed ecologico.

La recrudescenza del terrorismo, la grave crisi economica e politica segnano l’ultimo segmento storico nel quale l’ATISM è guidata da Karl Golser (2006-2010) e da Sergio Bastianel (2010-2014). Raccogliendo le istanze del magistero sociale di Benedetto XVI (Deus caritas est e Caritas in veritate), si riflette sul legame sociale radicato nella prossimità umana, prima ancora che nel suo profilo istituzionale.

Rilevanti contributi sono offerti per una più precisa determinazione del «bene comune», particolarmente urgente nell’attuale contesto di crisi della politica e della sua possibile costrizione entro un orizzonte meramente tecnico e pragmatistico. Il Congresso del 2012, dedicato a Legalità ed etica pubblica, alla luce dei vistosi fenomeni corruttivi in ambito politico, ha sottolineato l’importanza di un ethos civile condiviso, invitando anche a ripensare il contributo della comunità ecclesiale.

Oggi: un rinnovato impegno nel segno dell’ecclesialità

Nel presente si manifesta la necessità di esprimere non solo la cura per la dimensione «misterica» della communio ecclesiale, ma una corrispettiva attenzione a quella «empirica», attraverso più visibili e trasparenti pratiche collegiali, in grado di ridestare maggiore protagonismo delle chiese locali e di tutti i soggetti ecclesiali. Inoltre, si avverte l’importanza di estendere la riflessione etica in ambiti non ancora adeguatamente affrontati, perché talora vistosamente rimossi, attraverso un reale, paziente e sincero percorso di dialogo condiviso. È possibile riconoscere una «mutazione climatica» durante il pontificato di Francesco, anche in riferimento alla dimensione ecclesiale della morale, e l’ATISM, guidata dal 2014 da Basilio Petrà, ha saputo, soprattutto negli ultimi percorsi di ricerca, farsene interprete.



1 Per approfondire questi temi: P.D. Guenzi, L’éthique théologique de langue italienne, in «Revue d'éthique et de théologie morale», 2016/HS, n° 291, 163-187; Id., Dove va la teologia morale ? La ricerca italiana, in Fondazione Lanza, Dove va la morale? Papa Francesco e il rinnovamento dell’etica, Proget Edizioni, Padova 2016, 73-112.

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